La maggior parte delle donne è attenta alla salute dei propri capelli – se sono folti, forti, lucenti oppure diradati, deboli e spenti. Rispetto alla caduta dei capelli, solitamente ci si allarma, ma è importante valutare quando una caduta è fisiologica o quando, invece, non lo è. Perdere dai cinquanta ai cento capelli al giorno è del tutto normale. Ci sono, però, dei momenti della vita in cui il nostro corpo subisce cambiamenti e trasformazioni e con esso anche i nostri capelli.
La gravidanza è un periodo di profonda trasformazione per il corpo femminile. Molte donne notano cambiamenti significativi durante e dopo la gravidanza, compresa la caduta dei capelli, un fenomeno che può destare preoccupazione. In questo articolo, scoprirai quando e perché cadono i capelli in gravidanza e quali sono le soluzioni alle calvizie post gravidanza.
Sull’argomento capelli e gravidanza ci sono numerosi luoghi comuni, frutto di disinformazione. Per prima cosa, dunque, vogliamo tranquillizzarti: la gravidanza non è la causa diretta della perdita dei capelli. Anzi! Durante questo periodo della vita delle donne, molte notano un miglioramento dell’aspetto e della salute dei capelli che diventano visivamente più spessi e luminosi. C’è chi non ha mai avuto capelli particolarmente rigogliosi, e durante la gravidanza vede la propria chioma diventare folta e voluminosa.
Questo accade perché gli estrogeni prolungano la fase di crescita dei capelli (anagen), riducendo la loro naturale caduta.
La perdita dei capelli si palesa, però, dopo il parto, quando il livello degli estrogeni cala bruscamente. I capelli, che grazie agli estrogeni erano stati più a lungo nella fase di crescita, entrano repentinamente nella fase di caduta (telogen). Questo fenomeno, che si verifica nei primi 6 mesi dopo il parto, prende il nome di telogen effluvium post-partum (effluvio telogenico post-partum).
La produzione della prolattina, connessa all’allattamento, può prolungare il periodo di perdita dei capelli. In linea generale, se la caduta dei capelli è legata esclusivamente a questo riequilibrio ormonale, entro il primo anno dopo il parto si ritorna a una condizione di normalità. Se, invece, la caduta dei capelli si protrae oltre questo tempo è consigliabile eseguire analisi del sangue per valutare lo stato di salute generale e della tiroide.
Come abbiamo appena visto, l’innalzamento del livello di estrogeni in gravidanza migliora l’aspetto e la forza dei capelli. Eppure c’è una piccola percentuale di donne che sperimentano la caduta o il diradamento dei capelli già durante la gravidanza sia nel primo trimestre che negli ultimi mesi prenatali.
Oltre alle alterazioni ormonali, possono contribuire alla perdita dei capelli in gravidanza fattori quali stress psico-fisico e carenze nutrizionali. La gravidanza dovrebbe costituire un periodo di dolce attesa da vivere in serenità, non sempre però i problemi quotidiani e gli impegni di lavoro lo consentono. Anzi, talvolta questi ultimi diventano una fonte di stress.
Inoltre, una donna gravida ha bisogno di un maggiore apporto di nutrienti per sé e per il suo bambino. Eventuali carenze di ferro, vitamina D e vitamine del gruppo B possono incidere negativamente sulla salute dei capelli.
Sebbene la caduta dei capelli post-partum sia un fenomeno fisiologico, puoi prenderti cura dei tuoi capelli fin da subito supportando il processo di ricrescita.
Ecco i nostri consigli utili per contrastare la perdita dei capelli in gravidanza:
Se noti che nonostante tutti questi accorgimenti, la caduta dei capelli è eccessiva, consulta il tuo medico di fiducia o un dermatologo.
Spesso si fa confusione tra caduta fisiologica dei capelli, diradamento e alopecia. Sia la caduta fisiologica che il diradamento riguardano generalmente tutto il cuoio capelluto. L’alopecia è a tutti gli effetti una patologia che può avere un decorso transitorio o cronicizzarsi, riguardare tutto lo scalpo o parte di esso.
Nello specifico, l’alopecia areata è una condizione autoimmune che causa la perdita di capelli a chiazze. Escludendo il fenomeno dell’effluvio telogenico post-partum, alcune donne potrebbero vedere insorgere l’alopecia areata durante o dopo la gravidanza, o il peggioramento di quest’ultima se già predisposte geneticamente.
Le soluzioni per trattare l’alopecia areata in gravidanza sono limitate, poiché molte terapie farmacologiche non sono consigliabili durante la gestazione. Ciò nonostante, è possibile fare ricorso – sempre previo parere del proprio medico – a corticosteroidi topici o trattamenti naturali come oli essenziali per ridurre l’infiammazione e stimolare la crescita dei capelli.
Di fronte a un diradamento importante della chioma, ogni donna proverebbe sentimenti di ansia e sconforto, soprattutto in un momento della vita così delicato come il post parto.
Se sei in questa situazione fermati e respira. Sì! Proprio così. Prenditi cura di te, del tuo benessere psico-fisico. Datti tempo.
Se dopo 6/8 mesi dal parto, la tua chioma non migliora e i capelli non accennano a ricrescere puoi trovare nella tricopigmentazione per donne la soluzione ideale.
La tricopigmentazione – detta anche micropigmentazione del cuoio capelluto – consiste nell’innesto di pigmento anallergico e biocompatibile nello strato più superficiale del cuoio capelluto simulando otticamente attraverso micropunti il bulbo pilifero.
Questo trattamento paramedicale offre numerosi vantaggi. Vediamoli insieme:
Se da quando sei diventata mamma, non hai ancora ritrovato te stessa a causa della perdita dei capelli sappi che puoi mettere fine a questa condizione di disagio. Richiedi una consulenza gratuita, il team Tricomedica sarà felice di fornirti tutte le info di cui hai bisogno.
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