Legenda
A = Linea frontale in giovane età
B = Linea frontale in età adulta
C = Linea delle tempie
D = Chierica
La linea frontale del cuoio capelluto è un aspetto cruciale che può donare al viso una forma piuttosto che un’altra: una hairline bassa e squadrata potrebbe rendere un volto più giovane e snello mentre un’attaccatura dei capelli alta gli darebbe una forma differente.
Per questa ragione, gli specialisti della tricopigmentazione ed i tricologi, prima di procedere con un trattamento o con un trapianto, analizzano accuratamente la fisiologia della linea frontale del cuoio capelluto.
Vediamo come analizzare un cuoio capelluto affetto da calvizie ed i tratti somatici delineati dalla hairline sul volto.
In tenera età, l’attaccatura dei nostri capelli non possiede punte frontali e/o laterali (che sono, invece, caratterizzanti della attaccatura capelli uomo).
La linea frontale è continua e circolare ma, col passare degli anni, arretrerà inevitabilmente poco alla volta fino a diventare appuntita al centro della fronte che a sua volta si congiunge con altri 2 spigoli laterali, quelli delle tempie.
Quindi, si passerà da una attaccatura dei capelli regolare e concava, caratteristica della giovane età, ad una più arretrata e spigolosa (dell’età adulta). Così, evolve naturalmente la stempiatura fisiologica nell’uomo.
Perciò, per ottenere un effetto naturale del trattamento di tricopigmentazione o del trapianto fue, lo specialista dovrebbe consigliare un’attaccatura che segua questi principi evolutivi della natura: immaginate un uomo di oltre 50 anni con l’attaccatura frontale di un bambino. Siamo sicuri che l’effetto sarebbe naturale?
Il processo naturale di caduta dei capelli può accelerare drasticamente quando subentra l’ormone androgeno, presente in natura nell’uomo (in quantità decisamente superiori) e nella donna (in quantità minime).
Quando quest’ultimo incrementa esponenzialmente la sua presenza nell’organismo, può ridisegnare la nostra hairline evolvendo la sua condizione in stempiatura, diradamento oppure, nei casi più gravi, alopecia androgenetica.
La diffusione, solitamente, parte dall’attaccatura frontale e si espande fino al vertex che si trova al centro della testa (detto anche ferro di cavallo o chierica).
Arrivati a questo punto, possiamo finalmente definire la nostra nuova attaccatura dei capelli.
La premessa è quella di rivolgersi ad uno specialista che ottimizzi il risultato per rendere la linea frontale del cuoio capelluto naturale.
A tale scopo, tricopigmentisti e tricologi hanno a disposizione dei valori anatomici che evitano di varcare la soglia della propria attaccatura originaria. In questa fase, entra in gioco il disegno della hairline con un marcatore colorato od una matita a cera.
In questo modo, il paziente potrà farsi una prima di come diventerebbe dopo il trattamento di tricopigmentazione o l’intervento di autotrapianto. Ovviamente, il risultato sarà più naturale se si terrà conto della forma del viso, dell’età e del livello di calvizie.
Durante la fase di disegno della attaccatura, sarà importante che lo specialista mantenga una corretta posizione delle mani sulla testa del paziente per evitare errori.
Dopo aver stabilito le misure e la forma che i capelli dovranno seguire per delineare l’attaccatura, la sessione di micropigmentazione può iniziare ma bisogna seguire i capelli esistenti in modo che sfumino con i pigmenti e non si noti alcuna differenza.
Vale lo stesso discorso per l’intervento di trapianto ma con i follicoli piliferi.
Siamo alla fine di questo breve articolo. Se sei curioso di vedere come saresti dopo aver ridisegnato la tua attaccatura dei capelli, puoi consultare un esperto Tricomedica per richiedere una consulenza gratuita.