Quando si parla di dermopigmentazione, subito si pensa alla ricostruzione delle sopracciglia.
Questo perché negli ultimi anni, è aumentato a dismisura il numero di donne di ogni età che ricorrono a trattamenti quali dermopigmentazione sopracciglia e microblading. Entrambi i trattamenti consentono di ottenere un’arcata sopraccigliare perfetta e naturale.
In realtà, la dermopigmentazione ha un campo d’azione molto più vasto che riguarda sia l’ambito estetico che paramedicale.
Labbra, contorno occhi, sopracciglia, seno, cuoio capelluto: le zone di applicazione sono davvero molteplici.
Questa tecnica ha svariati utilizzi, motivo per cui è così diffusa e amata. Scopriamoli insieme.
La parola “dermopigmentazione” significa propriamente “pigmentazione della pelle”.
La melanina colora naturalmente la nostra pelle. Con la dermopigmentazione si va a modificare la pigmentazione della pelle iniettando pigmenti antitossici e bioassorbibili sotto la cute in determinate aree correggendo le imperfezioni estetiche presenti.
Attraverso l’azione estremamente veloce degli aghi è possibile impiantare il pigmento nella zona interessata senza causare dolore e ottenere risultati naturali e armonici.
Con la dermopigmentazione è possibile:
– ridisegnare e/o rinfoltire l’arcata sopraccigliare;
– ricostruire contorno labbra e contorno occhi;
– correggere discromie presenti sul viso e sul corpo (vitiligine compresa);
– trattare cicatrici post-operatorie e smagliature;
– ricostruire l’areola mammaria (ad esempio dopo interventi al seno);
– infoltire il cuoio capelluto in caso di alopecia areata o androgenetica (in questo caso prende il nome di tricopigmentazione).
In ambito estetico, i trattamenti più richiesti sono la dermopigmentazione delle labbra e la dermopigmentazione delle sopracciglia.
La prima ha come scopo quello di ridefinire e valorizzare il contorno labbra, correggendone le asimmetrie.
La seconda permette di ottenere un effetto visivo di infoltimento delle sopracciglia, ricostruirne le parti mancanti o ridefinire la forma dell’arcata sopraccigliare.
In entrambi i trattamenti, è necessario un ritocco dopo 4/5 settimane dalla prima seduta e la durata del risultato estetico va dai 12 ai 18 mesi.
Nello specifico, per valorizzare e ripristinare delle sopracciglia rovinate si può ricorrere alla dermopigmentazione o al microblading.
C’è differenza tra microblading e dermopigmentazione o uno vale l’altro?
Questa è una delle domande più frequenti che riceve ogni dermopigmentista, probabilmente perché questi due termini vengono spesso confusi o considerati sinonimi.
Nel prossimo paragrafo, facciamo un po’ di chiarezza in merito.
La dermopigmentazione e il microblading sono due trattamenti diversi tra loro.
Come abbiamo visto sopra, la dermopigmentazione viene applicata ampiamente sia in campo estetico che paramedico e può essere utilizzata su tutto il corpo.
Anche il microblading è una tecnica di pigmentazione cutanea semi-permanente ma è riservata esclusivamente alle sopracciglia.
Questa tecnica sfrutta uno strumento manuale dotato di tanti piccoli aghi che formano una sorta di lama. Da qui deriva il nome microblading: in inglese blade significa lama.
Queste piccole lame producono dei micro-tagli sulla pelle, dove si deposita il colore. Si parla spesso di “effetto pelo”, poiché si ottiene un risultato naturale e realistico del sopracciglio.
Il microblading e la dermopigmantazione hanno sicuramente dei punti in comune:
Ma, anche differenze:
Dunque, quale trattamento scegliere per le sopracciglia: dermopigmentazione o microblading?
La dermopigmentazione (l’arcata viene ricostruita con il dermografo) è perfetta anche per donare profondità all’arcata e dare un effetto sfumato, ed è più adatta alle pelli grasse.
Il microblading (l’arcata viene ricostruita attraverso uno strumento manuale simile ad una penna) permette di disegnare le sopracciglia pelo per pelo, dando un effetto più realistico. È poco indicata per le pelli troppo grasse e dura meno rispetto alla dermopigmentazione.
Dunque, non esiste un trattamento migliore dell’altro, ma dipende da ciò che si vuole ottenere e dal tipo di pelle che si ha.
A differenza del tatuaggio, la dermopigmentazione e il microblading utilizzano pigmenti bio-compatibili, anallergici e riassorbili dalla pelle attraverso la fagocitosi (capacità delle cellule di ingerire materiali estranei e distruggerli).
Inoltre, le tecniche di applicazione sono meno invasive: il manipolo-dermografo utilizzato nella dermopigmentazione è più leggero e maneggevole e ha una potenza inferiore rispetto alla macchinetta per i tatuaggi.
Infine, il risultato che si ottiene ha una durata limitata nel tempo, mentre un tatuaggio permane a vita.
Spesso imperfezioni come cicatrici post operatorie o discromie cutanee come la vitiligine creano disagio e malessere. Non è una questione di estetica, ma qualcosa di più profondo.
Stare bene con sé stessi è fondamentale per essere felici e rapportarsi con gli altri senza problemi. La dermopigmentazione dà la possibilità di nascondere le imperfezioni e ottenere ottimi risultati estetici.
Ad esempio, con la dermopigmentazione dell’areola mammaria è possibile coprire cicatrici post interventi chirurgici del seno (mastoplastica additiva o riduttiva, ricostruzione mammaria dopo mastectomia, correzione asimmetria mammaria); creare un’areola mancante, ingrandirla o scurirla.
Questa procedura necessita di anestesia locale e richiede 3-4 sedute eseguite a distanza di 2 mesi. Il risultato estetico ottenuto dura circa 5 anni.
Non solo per la mammella, la dermopigmentazione cicatrici è tra i trattamenti paramedicali più richiesti. È importante tener presente che si possono trattare cicatrici lineari e pianeggianti. Il trattamento prevede 3 sedute ( la cui durata varia a seconda dell’estensione della cicatrice) a distanza di 2 mesi l’una dall’altra.
Le cicatrici in rilievo, invece, richiedono procedure chirurgiche o trattamenti laser.
La dermopigmentazione rappresenta un’ottima soluzione anche per contrastare la vitiligine.
Per chi non avesse mai sentito parlarne, la vitiligine è un disturbo della pigmentazione cutanea, che colpisce indifferentemente uomini e donne e si presenta con chiazze bianche prive di melanina sulla pelle di viso e corpo, ma anche su retina e capelli. Non è contagiosa e non ha sintomi particolari, ma crea disagio in chi ne soffre.
Con questo trattamento – effettuabile su tutto il corpo –, attraverso l’uso di pigmenti biocompatibili, il dermopigmentista va a “colorare” le chiazze bianche riducendo il contrasto cromatico con il resto della pelle. Il numero di sedute dipende dalla grandezza dell’area da trattare.
Prima di procedere con la dermopigmentazione, è necessario assicurarsi che la vitiligine sia in una fase passiva. In caso contrario, non potrà essere fatta perché la chiazza potrà continuare ad allargarsi creando degli antiestetici bordi bianchi.
Il diradamento o la perdita di capelli rappresenta, al pari di altri inestetismi, una fonte di disagio.
Riguarda sia le donne che gli uomini, anche se questi ultimi sono in percentuale più colpiti.
La tricopigmentazione è una tecnica non invasiva di dermopigmentazione paramedicale del cuoio capelluto o meglio di micropigmentazione.
È indicata nei casi di diradamento moderato o assottigliamento dei capelli, perdita parziale o totale di capelli, alopecia androgenetica, stempiature, per mascherare cicatrici post trapianto o traumatiche e rappresenta una valida alternativa alle tecniche di infoltimento chirurgico e non (come ad esempio le protesi).
Il trattamento consiste nell’introduzione nel derma, attraverso l’uso di strumenti specifici, di piccole dosi di pigmento biocompatibile e anallergico ricostruendo otticamente il capello in fase di ricrescita.
Esistono diversi tipi di tricopigmentazione capelli:
La trico viene eseguita in 3 sessioni, non necessita di manutenzione e dura circa 4 anni.
È consigliabile un ritocco per ravvivare il pigmento dopo circa 4 anni dal trattamento.
Abbiamo parlato a più riprese della durata dei trattamenti di dermopigmentazione.
E i costi?
Risulta difficile elencare i costi specifici per ogni trattamento. In generale, tendono a variare a seconda della tipologia di intervento, dell’ampiezza dell’area da trattare e dall’esperienza del dermopigmentista.
Volendo fare una stima, il costo del microblading va da un minimo di 300€ fino a superare i 1000€.
I costi di una prima seduta di dermopigmentazione dell’areola mammaria, ad esempio in seguito a mastectomia, partono dai 600 euro a salire, mentre le sedute successive partono dai 200 euro circa.
Mentre, in linea di massima, per interventi di dermopigmentazione sopracciglia i costi vanno dalle 400 alle 700 euro.
Nella maggior parte dei trattamenti di dermopigmentazione, le successive sedute alla prima e i ritocchi hanno un costo inferiore rispetto alla prima seduta durante la quale solitamente viene effettuata un’analisi accurata delle esigenze specifiche del cliente prima di procedere al trattamento vero e proprio.
Riguardo ai costi di una tricopigmentazione, ogni trattamento viene personalizzato come un abito su misura. Pertanto, il prezzo varia in base allo stato del cuoio capelluto e alle zone diradate da coprire.
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